Se chiedessimo alle persone quale sarebbe la loro meta ideale per le vacanze probabilmente in tanti risponderebbero un'isola caraibica, le foreste del Canada, un safari in Africa o un viaggio in Giappone. Eppure c’è qualcuno, un po’ più creativo di noi (e ovviamente anche più pazzo), che risponderebbe di voler cambiare aria e di voler andare su Marte. La cosa più interessante è che c’è anche più di un aspirante astronauta preso dalla voglia di esplorare il cosmo: parliamo infatti di due persone che hanno tutte le carte in regola per portare a compimento i propri obiettivi e costruirsi una casa, magari anche un po’ confortevole, sul pianeta rosso e, chissà, forse anche su un asteroide o su Europa, una delle lune di Giove. Parliamo di Elon Musk e Jeff Bezos, fondatori, rispettivamente, di Tesla e SpaceX, uno di Amazon e Blue Origin l’altro. A vedere la posta in palio non può che venirci l’acquolina in bocca e la domanda che si fanno tutti, ovviamente, è: chi la spunterà per primo?
CONOSCI I CONCORRENTI?
Due filosofie a confronto, due caratteri del tutto diversi e ambizioni smisurate da parte di entrambi sono tutta la carne messa sul fuoco dai due magnati americani che, a colpi di navi spaziali e tecnologie innovative, si sfideranno per la conquista del Sistema Solare.
Se l’anno scorso aveste comprato 10 azioni di Tesla ora avreste in tasca lo stipendio medio annuo di un italiano, se invece aveste comprato 10 azioni di Amazon potreste anche essere in grado di spegnere un mutuo per la casa. La crescita “spaziale” (scusate il gioco di parole) delle due compagnie è impressionante: centinaia di miliardi continuano a fluire nel fondo-cassa di SpaceX e Blue Origin permettendo loro di fare passi da giganti nell’esplorazione spaziale. Per fare un esempio dei progressi compiuti dal settore privato spaziale americano basti pensare che la Nasa ha avviato una collaborazione, tramite finanziamenti miliardari, con le due aziende. Tuttavia gli aiuti dell’Agenzia Spaziale Americana non vengono concessi a chiunque e per ottenerli le due Space Companies hanno dovuto dimostrare la loro validità nel settore, riuscendoci a pieni voti. La più grande prova dell’impegno dimostrato in tale riguardo risiede sicuramente nella possibilità di alcuni modelli di SpaceX, come ad esempio il Falcon Heavy, di riatterrare, una volta lanciati, su una piattaforma appena grande da far atterrare un elicottero, diminuendo così enormemente i costi relativi ad ogni lancio (fino a pochi anni fa i missili orbitali venivano lasciati schiantare così come si faceva con i primi shuttle).
Guardate questo video per farvi un’idea di cosa abbia raggiunto la tecnologia al giorno d’oggi.
Ma, se l’azienda spaziale californiana ha dalla sua il vantaggio tecnologico, Blue Origin può vantare, dal canto suo, un flusso costante di finanziamenti da parte di Amazon, l’azienda che, con una capitalizzazione attuale di 1.281,88 miliardi di dollari, è la società più ricca del pianeta. Più recente, dal taglio diverso, più anonima e meno abituata a stare sotto i riflettori, Blue Origin è riuscita a conquistare traguardi incredibili nell’ingegneria aerospaziale e ha come obiettivo quello di stabilire una base sulla Luna facendola diventare una seconda casa per l’umanità. Alcuni dei modelli più recenti hanno anche acceso dibattiti su quale azienda sarebbe stata la prima a mettere su un altro corpo celeste. Musk, dal canto suo, vorrebbe spingersi ancora oltre e colonizzare Marte iniziando nel 2024, lasciando il nostro satellite al suo avversario.
SFIDE A COLPI TWEET E MILIARDI
La battaglia tra i due colossi continua dentro e fuori la piattaforma di lancio tramite numerose frecciatine tra i due CEO. Basta fare un giro sul profilo ufficiale di Elon Musk per vedere come non risparmi dichiarazioni bollenti al proprio avversario. Tra le più famose, e anche la più pesante, c’è questa: “Amazon va smembrato, i monopoli non vanno bene”. È ormai noto ai più che la società di Washington stia diventando ormai troppo grande per essere considerata una semplice organizzazione devota all’incremento del proprio fatturato. Gli acquisiti e le creazioni degli ultimi anni di Amazon comprendono Twitch, Amazon Web Service (vendita di spazio su cloud), una flotta di aerei, Prime Video, una società per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale e centinaia di altre aziende incorporate nel “figlio” Bezos. Viene naturale chiedersi se questa azienda non abbia un potere talmente forte sul mercato da poterlo controllare, mettendo competitori e clienti in una posizione di forte svantaggio. È per questo che, ultimamente, Amazon è stata spesso messa sotto torchio dall’antitrust americano per determinare se la società operasse o meno in modo legale, sfruttando il proprio potere per far fuori la concorrenza, o comprarla. Che questa sia la verità o no, a Musk non interessa, il colosso dell’e-commerce va smantellato, o quantomeno ne vanno ridotti i poteri, poiché potrebbe rappresentare una sorta di Grande Fratello che controlla il mercato e tutti i suoi componenti a proprio gradimento.
Tuttavia, per analizzare a fondo la questione, occorre usare un metro di giudizio più neutro: l’egemonia di Amazon nel proprio settore è ormai libera da ogni dubbio, ma, forse, concepirlo come un impero malvagio che vuole controllare tutto ciò che compriamo è un po’ esagerato. Non spetta quindi a noi giudicare se la ricchezza della casa madre di Blue Origin stabilirà la propria egemonia anche in mezzo alle stelle, ma capire se la sua disponibilità (praticamente infinita) di capitale sarà abbastanza per recuperare il vantaggio che SpaceX ha accumulato nel corso degli anni.
Spetterà alla storia giudicare… e voi da che parte state? Jeff Bezos o Elon Musk? Blue Origin o SpaceX? Molto probabilmente dovremo aspettare qualche anno per vedere chi dei due la spunterà, ma quello che possiamo dire per certo è che vedere una guerra che viene combattuta con la scienza e con l’ingegneria, anziché con le armi, risulta essere un vero spettacolo e che avremo modo di assistere ad alcuni dei momenti più eccitanti nella storia dell’umanità e dell’esplorazione spaziale. Per cui, quando sarete sul divano, tra 10 o 15 anni, mentre deciderete se andare in vacanza sulla nostra cara Luna o sul gigante rosso, ricordatevi per chi di quei due sognatori avevate scommesso all’inizio, e non dimenticatevi di preparare le valige per visitare un universo che aspetta solo di essere esplorato e diventare la nostra nuova casa.
Giacomo Minori